Dall'archivio cartaceo dei miei vecchi disegni, è saltata fuori questa caricatura del Supy.
Interrompo il fumetto per oggi.
Un sabato di 25 anni fa, sul circuito di Zolder, veniva a mancare il pilota della Ferrari più amato da ogni tifoso: Gilles Villeneuve.
Gilles, che riusciva a portare la sua rossa Ferrari oltre ogni limite della fisica e dell'incoscienza, ci insegnava ad ogni gara, cosa volesse veramente dire pilotare una formula 1.
I giri su 3 ruote, oppure con l'alettone anteriore pericolosamente divelto ed ondeggiante davanti al suo casco... ma senza mollare, mai!
Il grande Enzo Ferrari, che di piloti se ne intendeva davvero, scrisse nel suo libro "Piloti, che gente": Gilles? Con la sua generosità, il suo ardimento, con la sua capacità "distruttiva che aveva nel pilotare le macchine, macinando semiassi, cambi di velocità, frizioni, freni, ci insegnava cosa bisognava fare perchè un pilota potesse difendersi in un momento imprevedibile, in uno stato di necessità. E' stato campione di combattività e ha regalato, ha aggiunto tanta notorietà alla Ferrari. Io gli volevo bene.
Dopo di Gilles, il vuoto...
Qualche pilota c'ha provatoa farci rivivere le stesse emozioni del pilota della Ferrari n° 27, anche in altre scuderie... Mansel, Piquet, Senna, solo per citarne qualcuno... ma nessuno è mai arrivato all'estro, alla fantasia vulcanica, l'incoscienza e la voglia di superare se stessi, come Gilles.
Ancora oggi, il duello finale con Renè Arnoux al Gp di Digione 1979 è ricordato come la più alta espressione di lotta corpo a corpo, con lealtà, tra piloti; questo duello, emoziona oggi come allora, coloro i quali sono appassionati veri di automobilismo sportivo: nessuno è mai stato in grado di avvicinarsi a tale livello.
"Correrai veloce nei circuiti del cielo...."
